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Abusi sessuali nella scuola calcio a Napoli, arrestato allenatore: violenze su allievo e foto pedopornografiche nel pc

Il 57enne è accusato di violenza sessuale aggravata, di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e di pornografia minorile.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Abusi sessuali su un allievo, arrestato ai domiciliari un allenatore di una scuola calcio di Napoli. Nel computer ritrovate decine di foto pedopornografiche. Le indagini sono state condotte dalla Polizia di Stato di Napoli, che, il 24 settembre scorso, ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Tribunale di Napoli, a carico dell'uomo di 57 anni per il reato di violenza sessuale aggravata, di detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico e di pornografia minorile.

Indagine partita dopo denuncia di una mamma

L'inchiesta è partita a seguito della denuncia di una mamma per presunti abusi subiti dal figlio. Indagini delegate alla Squadra Mobile di Napoli, guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione violenze di genere e fasce deboli. Gli investigatori hanno svolto complesse attività d’indagine, dalle quali sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato.

Chi è l'allenatore di scuola calcio accusato

L'uomo, un 57enne, allenatore presso una scuola di calcio napoletana, è accusato di aver commesso gli abusi sessuali ai danni di un suo allievo, vittima minore di 14 anni, all’interno dei locali del centro sportivo frequentato dalla persona offesa. Gli investigatori hanno eseguito diverse perquisizioni ed hanno sottoposto a sequestro penale tutti i dispositivi dell’indagato.

Dall’analisi del pc è emerso che, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso l’indagato distribuiva, divulgava e diffondeva, cedendo a terzi, ingenti quantitativi di file di natura pedopornografica di cui era in possesso.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione: il destinatario della stessa è persona sottoposta alle indagini e quindi presunta innocente fino a sentenza definitiva.

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